sabato 14 gennaio 2012

BABBO NATALE

Abitavamo in una strada con belle casette unifamiliari. Quelle abitazioni a un piano erano costate anni di sacrifici e tanto lavoro specialmente di sera e di sabato. Le autorità avevano lasciato fare pregustando il momento in cui avrebbero preteso imposte sempre maggiori sulla casa.
Il nostro vicino aveva moglie e due figli piccoli. Anche quest’anno la famigliola aveva preparato in salotto l’albero di Natale con qualche regalo per i piccini. Dopo le feste vi erano rimaste appena una ciambellina e le solite palline di vetro.
A capodanno, dopo aver diligentemente contato il denaro rimasto e dopo aver messo a letto i bambini, la coppia volle cenare al ristorante, cioè l’unico locale del paese vicino alla chiesa dedicata a San Giorgio, un posto famoso nei dintorni perché serve pollame di produzione propria e vino da meditazione.
Poco dopo il bambino più grande si svegliò e andò in salotto. Già durante il giorno aveva notato la ciambella di zucchero superstite. Prese una sedia in cucina, vi salì e addentò il dolce golosamente. Poi ne portò un pezzetto al fratellino che era rimasto a letto. Sapeva che non avrebbe dovuto farlo. Il papà gli aveva detto:”Se non sei ubbidiente e mangi solo quello che ti dà la mamma, Babbo Natale ritorna e ti porta via tutti i regali che hai ricevuto”.
Faceva freddo in salotto. Il bimbo vide la porta del balcone: La tenda ondeggiava per il vento: Poteva essere entrato qualcuno? Tornò nella camera, dove il fratellino succhiava ancora il pezzetto di ciambella. Anche da qui sentì un rumore. Poteva essere Babbo Natale che lo aveva visto mentre disobbediva? La curiosità superò la paura. Aveva sentito spesso parlare di Babbo Natale, ma non lo aveva mai visto!
Il bambino ritornò in salotto. Babbo Natale era proprio là. Aveva appena chiuso la porta di un armadio e spenta la pila tascabile che teneva in mano; poi raccolse un sacco, se lo mise in spalla e si diresse verso la porta che dava sul balcone.
“Sei Babbo Natale?” – chiese il piccolo – “Si Babbo Natale, non è vero? Fammi vedere come sei fatto?” – L’uomo si fermò sorpreso e rispose: “Come vuoi che sia fatto?” – Il bambino continuò: Sei venuto perché non sono stato ubbidiente? Ho preso soltanto un pezzetto della ciambellina e ne ho dato un po’ anche al fratellino”. “Quale ciambellina ?”, chiese lo sconosciuto: “Quella sull’albero. Era l’ultima e per niente buona ormai. Ora vuoi riprenderti i regali che mi hai portato, non è vero?”, disse il piccolo.
L’intruso non sapeva che rispondere, poi spiegò: “No, i regali proprio no. Nel sacco ci sono cose che appartengono ai tuoi genitori. Non ho preso nulla di tuo: Ma ora debbo andare.”
In quel momento il fratellino minore cominciò a piangere e a tossire. “Che succede?”, chiese l’uomo. “E’ il mio fratellino, è ancora molto piccolo”:
“Sembra una cosa seria la tosse. Andiamo a vedere”, disse l’uomo sconosciuto.
L’adulto accese la luce. Non sembrava proprio Babbo Natale: Oltre tutto non aveva nemmeno la barba bianca! Prese il bambino in braccio battè a lungo sulla schiena con la mano e gli fece sputare un pezzetto di zucchero colorato.
“Abbiamo avuto fortuna. È solo un po’ di ciambellina. E ora a letto. Se il piccino dovesse tossire ancora, dagli qualcosa da bere, acqua o latte, ma non troppo freddo”, concluse Babbo Natale mentre saltava giù dal balcone.
I nostri vicini stavano rincasando. – “La porta del balcone è aperta e la luce accesa”, notò subito il marito. “E questo sacco cos’è?”, chiese la moglie. “L’argenteria e i gioielli. Oh Dio, i ladri”, conclusero entrambi.
Si precipitarono nella stanza dei figli. Meno male, qui non era successo nulla.
I genitori andarono a letto ma continuarono a parlare di quanto accaduto. “Bisognerà chiedere a un vicino di stare da noi quando siamo assenti”, diceva il papà. “Si può chiedere a mia sorella di venire qualche volta”, sosteneva la mamma. Intanto i bambini non riuscivano a prendere sonno. Allora il maggiore dei due figli disse: “Papà, mamma, se continuerete a litigare, tornerà Babbo Natale e porterà via tutte le vostre belle cose”.

Nerio De Carlo

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