domenica 8 agosto 2010

ALLA DONNA MIA


Già si fa notte e per il ciel stellato
ogni cosa divien immensa e pura,
allor che arcani mondi a noi disserra
l’anima in quella Fede
che di mortali cose non s’appaga
diletta mia compagna,
tu vieni, e col tuo far dolce e pensoso
come già al tempo di tue prime gioie,
teneramente narri a questo cuore
l’amor che sta su in alto e vien da Dio.
O vane, o tristi cose della terra.
Tu vieni ognora ai sogni miei più cari,
tanto tanto desiata
e nelle voglie delle notti insonni
sol te pensando e il ciel trovo ristoro
o dolce sposa amata.

A.B.

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