venerdì 9 luglio 2010

La luna e il pozzo

(di NERIO DE CARLO )

Racconti opitergini.

Questo libro è un’ opera di fantasia. Ogni riferimento a circostanze, persone viventi o vissute, opinioni, comunità vegetali e presenze animali accennate per conferire verosimiglianza alla narrazione, è puramente casuale o funzionale all’esposizione. Illudersi dell’opposto potrebbe rivelarsi una scadente opinione, anche se raramente storie così verosimili sono state lette.
Se il lettore ritiene tuttavia che, malgrado tutto, qualcosa del genere possa essere successo, lo fa nell’esercizio della propria libertà personale.

(Immagine in copertina di Toni Alba)

"L'uomo è buono per natura"
(Antico proverbio dei cannibali caraibici)

All'arcobaleno del mio cielo




PREFAZIONE

Un libro di racconti è sempre causa ed effetto di molte esperienze. La memoria personale diventa in un libro di racconti memoria pubblica: un manufatto letterario. Un libro di racconti può contenere molte espressioni caustiche. Per quanto possa sembrare strano, si ricordi che anche l’aceto è un gradevole derivato del buon vino. Che un libro possa lasciare domande sospese, è infine la sua maggiore qualita.
Con questa pubblicazione l’azienda “Serafin Frigoriferi” intende fare un investimento in cultura in occasione di un importante anniversario. Dopo molti anni di impegno, soddisfazione, crisi di crescita e successo, si ritiene ora opportuno formalizzare esperienze e prospettive in una originale “ biografia trasfigurata”, che solo un libro può rappresentare.

Lo scopo della letteratura è infatti quello di descrivere l’esperienza umana e l’umanità include senz’altro l’autore e i suoi lettori. La narrazione crea se stessa passando per l’incrocio tra lettura e scrittura.

Nel 1985 la Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura di Treviso attribuì alla “SERAFIN FRIGORIFERI” la medaglia d’oro per “le capacità del titolare fondatore, che attraverso tecnologia ed innovazione ha saputo creare una affermata attività di elevato livello tecnico”.
Il “titolare fondatore” è Lugi Serafin. Il figlio Fabio continua, sviluppa ed espande l’azienda. Dopo la seconda guerra mondiale egli emigrò in Arabia Saudita, dove rimase cinque anni. Anche dopo il suo ritorno a Oderzo la tecnologia della refrigerazione era ancora latente in Europa. Fu merito di una pioneristica intuizione se emerse il coraggio di aprire una officina a Oderzo in attesa di future esigenze nel settore. Gli introiti furono inizialmente modesti, tanto da necessitare dell’integrazione dei proventi di nove anni di insegnamento di tecnologia, matematica e disegno tecnico. Gli sviluppi nel settore dei frigoriferi furono poi abbastanza puntuali, come previsto. L’atività cominciò ad affermarsi e ampliarsi. Ora si può parlare della “SERAFIN FRIGORIFERI” come di un’azienda al massimo della specializzazione nel settore di specie.
Sarebbe troppo lungo enumerare gli incarichi di responsabilità, cui Luigi Serafin è stato chiamato per l’apprezzabile dimensione di umanità e competenza.
A taluni lettori potrà sembrare che l’opera contenga una serie di messaggi criptati o in codice per chi deve capire. Non è sempre così, poiché l’autore è di tutti e di nessuno. Il suo discorso è universale.
Sono frequenti i riferimenti alla topografia e alle comunità vegetale e animale locali. Si potrebbero quindi sospettare apparenti malignità, ma un libro cattivo non è necessariamente un cattivo libro.
Il titolo dell’opera potrà anche sembrare insolito. Ma nel territorio opitergino, dove la “Serafin Frigoriferi” opera e ha la sede, il pozzo è un archetipo, un oggetto più o meno presente nell’inconscio collettivo dal quale derivano codici noti. Esso rimanda circostanze tragiche, in cui il pozzo fungeva perfino da nascondiglio per le cose preziose da salvare dalle ricorrenti incursioni. La sua rilevanza è tramandata, oltre che dalla memoria popolare, da rogiti notarili. Quando un terreno veniva venduto, l’eventuale scoperta del “pozzo d’oro”, ossia di supposti oggetti preziosi, era contrattualmente esclusa dalla compravendita. Il tesoro rimaneva proprietà del venditore. La raffigurazione del pozzo nella copertina di questo libro non è quindi casuale, ma rappresenta dimensioni che sarebbe il caso di ricercare e di riscoprire.

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