venerdì 15 ottobre 2010

LA MIA TERRA

La mia terra aveva i gelsi
con le more bionde e blu.

La mia terra aveva i larìn affumicati,
ora usa termosifoni di ghisa colorati

La mia terra non è più
come la vedo nei miei sogni brevi come un bruco:

folte siepi di umile sambuco
con le foglie verdi e bacche blu.

La mia terra non legge i miei versi appassionati,
scritti in esilio in momenti disperati.

La mia terra, una sera che è un po’ distratta,
me la prendo e nessuno saprà dov’è andata.

Chissà se la mia terra mi accoglierà clemente
quando morirò: tanto è l’ultima volta, veramente.

La mia terra, la mia terra!
Ma la mia terra non c’è più.

Nerio de Carlo

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